Preside in politica con 127 preferenze ha sbloccato il dl da 70.000 assunzioni

da Il Messaggero
Diodato Pirone

Arriva una preside alla guida del Ministero dell’Istruzione (privato dell’Università e della Ricerca). Lucia Azzolina, 37 anni, deputato M5S al primo mandato, dal 13 settembre e fino a ieri era sottosegretario del Miur. In questi quattro mesi ha seguito da vicino, come le è stato riconosciuto anche dalle opposizioni, uno dei pochissimi provvedimenti del comparto andati in porto negli ultimi tempi, ovvero il Decreto Scuola. Questa legge prevede una maxi-sanatoria per 24.000 precari ai quali si accompagna un concorso per 24.000 nuovi prof. Il provvedimento poi assicura l’assunzione di oltre 11.000 addetti alle pulizie; di altri 9.000 insegnanti per coprire i posti lasciati vacanti dalla fuga verso la pensione consentita da Quota 100; di 1.000 capi-segreteria; di 146 ispettori e di 45 collaboratori scolastici a Palermo. In tutto fanno 70.000 posti. Dai 5Stelle trapela la notizia che l’ex ministro Fioramonti (che l’ha sostenuta) ieri le ha telefonato per un «grosso in bocca al lupo».
Anche su imput della neoministra, nel Decreto sono stati introdotti due indicatori che hanno fatto mugugnare i sindacati. Primo: tutti i docenti neoassunti dovranno rinunciare a chiedere trasferimento per 5 anni restando ad insegnare nello stesso istituto dove hanno iniziato a lavorare. Secondo: si ricorrerà a una call con cui assegnare a candidati residenti fuori Regione eventuali cattedre rimaste scoperte.
Azzolina è di origini siciliane e vanta due lauree, in filosofia (Catania) e diritto (Pavia). Quando ha ottenuto l’abilitazione da insegnante di storia e filosofia (oltre quella per l’insegnamento ai disabili) come tanti si è dovuta spostare al Nord, in Liguria, dove nel 2008 ha iniziato a insegnare. Successivamente ha svolto anche attività da avvocato.

NORME COMPLESSE

In Piemonte e Lombardia per alcuni anni è stata una sindacalista molto attiva per conto di una organizzazione degli insegnanti che ha base a Palermo, l’Anief. Nel 2014 è passata di ruolo all’Istituto Quintino Sella di Biella. Poi nel 2016 l’incontro con i 5Stelle della cittadina piemontese, nel 2017 sospende l’attività sindacale per tornare all’insegnamento e nel 2018 l’elezione in Parlamento nel listino proporzionale bloccato dei grillini piemontesi. E’ stata eletta poiché, essendo stata la donna più votata delle primarie M5S sia pure con sole 127 preferenze, fu collocata per legge dopo un candidato maschio al secondo posto della lista garantita.
Il 2019 è stato un anno davvero senza pari per la Azzolina che è risultata anche vincitrice del concorso da preside conclusosi la scorsa estate.
Un evento che suscitò molte polemiche nello stesso Movimento perché all’epoca la neo-ministra faceva parte della commissione Istruzione della Camera. Del conflitto d’interessi scrisse l’Espresso alla quale l’Azzolina rispose così: «la verità è che dovrò studiare il doppio». Ma, come ha ricordato due giorni fa Il Messagero, l’allora parlamentare grillina Gelsomina Vono, ora passata a Italia Viva di Renzi, presentò un ricorso.
Il concorso da preside è stato superato dalla neoministra ma su Repubblica il presidente della Commissione che la giudicò, Massimo Arcangeli, ne ha fatto un ritratto spigoloso ricordando che all’orale «dimostrò di conoscere la normativa» ma in informatica prse zero mentre in inglese si fermò a uno stentato punteggio di 5 su 12.
Di che cosa si è occupata come parlamentare? Sul piano politico si sa che è molto attenta alle Sardine e sul dossier migranti non ha nascosto d’essere favorevole allo ius-culturae. All’attivo ha una proposta di legge contro le classi pollaio, cioè quelle con molti studenti. Poi ci sono altre due idee solo abbozzate: l’aumento degli insegnanti di sostegno e la laurea apposita per docenti.
Secondo la neo-ministra chi vuole insegnare alle superiori dovrebbe prendere un indirizzo apposito all’Università sul modello della laurea per le maestre. L’obiettivo della Azzolina è quello di motivare gli insegnanti che già da universitari dovrebbero scegliere la missione del docente e non trasmarsi in prof. per ripiego.
Infine una curiosità: con la Azzolina torna al governo un politico biellese dopo il notissimo Quintino Sella che risanò il bilancio dello Stato dopo l’unificazione dell’Italia e il democristiano Giuseppe Pella che fu premier per alcuni mesi nel 1954.