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Scuola: Il Pd vuole rilanciare la scuola a fine gennaio

Posted by fidest press agency su sabato, 11 gennaio 2020

“A fine gennaio – ha affermato il ministro Boccia a Sky Tg 24 – si tireranno le somme, proporremo 4-5 temi su scuola, autonomia, attuazione delle riforme, giustizia”. Le proposte del Pd sul rilancio dell’istruzione, ricorda la rivista specializzata Orizzonte Scuola, vertono sulla necessità di adeguare gli stipendi degli insegnanti, aumentare l’obbligo scolastico da 3 a 18 anni, concordare con i sindaci l’apertura fino alle 18 di tutti i plessi scolastici nei quartieri. Marcello Pacifico (Anief): “Vogliamo precisi impegni nel DEF, si stanzino subito i 4 miliardi promessi. Le dimissioni di Lorenzo Fioramonti sono avvenute per l’assenza delle risorse necessarie per rilanciare il settore dell’istruzione, università e ricerca”.Sono ripetuti gli annunci da parte del Partito Democratico sulla necessità di intervenire sulla scuola. I temi erano già stati anticipati dal segretario Nicola Zingaretti a fine dicembre, poi ripresi dalla responsabile scuola del PD Camilla Sgambato, la quale aveva avuto premura di dire che non si tratta di uno slogan, ma che presto verrà detto dove reperire le risorse, e nelle ultime ore rilanciati dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.Anief ritiene condivisibili gli obiettivi posti, nella speranza che il 2020 possa essere davvero l’anno del rilancio della Scuola italiana. Ma questo potrà avvenire solo a patto che si integreranno, comunque, con il potenziamento degli organici, con un reclutamento del personale più snello, avendo come priorità l’azzeramento del precariato, e prevedendo anche l’investimento permanente su formazione, valorizzazione e progressione di carriera del personale. Il giovane sindacato ritiene altrettanto importante mettere mano all’ultimo decreto scuola e alla Legge 240 del 2009, con particolare attenzione a quanto è stato approvato in Europa, in particolare dalla direttiva sul precariato e sull’organizzazione dell’orario di lavoro alla carta europea dei ricercatori, in modo da far allineare l’Italia agli altri Paesi. C’è poi da cancellare il 90% della Legge 107/2015, imposta a tutti i costi proprio dal Partito Democratico che ora si impegna per raggiungere tutt’altri obiettivi.

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