CORONAVIRUS: premier Conte ha ragione, ma deve dare garanzia di uniformità a seconda dei bisogni delle regioni

Il presidente del Consiglio ha annunciato la pubblicazione di un’ordinanza per uniformare le azioni di prevenzione dei contagi da Coronavirus anche a livello scolastico, in particolare per le regioni non direttamente coinvolte dal focolai. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il premier fa bene a diversificare le situazioni, a patto però che garantisca l’uniformità delle indicazioni che dovranno adottare le singole regioni, evitando quindi iniziative indipendenti che potrebbero arrecare più danni che benefici”…

Come riporta l’Ansa, il premier Giuseppe Conte ha affermato che, per quanto riguarda le zone che non sono focolaio del virus “non si giustifica la chiusura delle attività scolastiche”. Ha sottolineando come “l’Italia è stata divisa in 3 zone: quelle focolaio, dove valgono le misure restrittive varate, un secondo livello ‘che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio indiretto’ e un terzo livello che riguarda il resto d’Italia. E qui ‘sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione di attività scolastiche’”, ha continuato il premier.

Intanto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha inviato al premier Giuseppe Conte, al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e ai governatori delle regioni una richiesta di applicazione di misure urgenti per il contenimento del fenomeno. Inoltre, Anief ha indirizzato una direttiva ai presidenti regionali e ai dirigenti sindacali Anief: il sindacato ha comunicato che è stata rinviata la XXI conferenza organizzativa dei legali dell’Anief del 27 e 28 febbraio 2020, è stato rinviato il Convegno Udir sulla Sicurezza delle scuole del 29 febbraio 2020, è stata disposta la chiusura degli sportelli territoriali nelle regioni, nelle province e nei comuni in cui dall’autorità pubblica è stata decisa la chiusura delle istituzioni scolastiche e accademiche ed è stato pure disposto il rinvio delle assemblee sindacali del personale del comparto istruzione e ricerca fino all’8 marzo 2020 nelle regioni, nelle province e nei comuni in cui dall’autorità pubblica si è decisa la chiusura delle istituzioni scolastiche e accademiche.