Giovani e Scuola

IL 90% DEGLI STUDENTI È SODDISFATTO DELLA DIDATTICA A DISTANZA

Il 90 per cento degli studenti italiani si considera soddisfatto dell’operato degli insegnanti che, a causa delle misure di contenimento per il coronavirus, sono impegnati nelle attività della Didattica a distanza (Dad).

E’ quanto rileva un sondaggio a cura del sito “Skuola.net”, che ha intervistato 15 mila alunni di scuole medie e superiori. Gli studenti, quindi, promuovono le strategie messe in campo dal personale docente in queste settimane per sopperire al problema della distanza forzata. Dallo studio emerge, però, che un 10 per cento scarso dei docenti non riesce a svolgere didattica a distanza.

Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, “sono in alta percentuale supplenti. Solo che la loro non è una scelta, ma la conseguenza di chi si trova a realizzare qualcosa di impegnativo in difficoltà oggettive derivanti dalla mancanza di strumentazioni e tecnologie. Ecco perché bisogna allargare anche ai docenti precari il bonus annuale dell’aggiornamento professionale”. E’ quanto si legge in una nota del sindacato.

“L’impegno dei docenti – prosegue Anief – nello svolgimento della didattica online sta producendo risultati sino a ieri impensabili: è l’elemento chiave che ha permesso alle classi di andare avanti”. E lo sforzo è stato riconosciuto dagli studenti, tanto che molti di loro “ci tengono a ringraziare pubblicamente i docenti per quanto fatto di fronte all’emergenza”. Complessivamente, più di 9 studenti su 10, seppur con varie sfumature, promuovono l’operato dei propri prof e il supporto che sono riusciti a dar loro in queste difficili settimane. E circa 1 su 3 ha rivalutato in positivo l’idea che aveva di loro. Il 14 per cento degli intervistati assegna ai propri insegnanti una valutazione molto positiva, addirittura “ottimo” (dato che alle scuole medie sale al 22 per cento), dicendo che non avrebbe potuto chiedere di meglio. Il 58 per cento gli dà un “buono” ammettendo che, nonostante i problemi emersi in corso d’opera, i professori hanno fatto il massimo per limitarli. Il 21 per cento, invece, si ferma alla sufficienza rispolverando il vecchio adagio “potrebbe fare di più”, sentito dire tante volte sul proprio conto.

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