medicina e tecnologia

Via libera ai robot fai da te per gli ospedali e i pazienti covid - Telecamere misurano la febbre

Il dispositivo funziona con un software sviluppato e rilasciato gratuitamente da Iit e università di Pisa. Può essere costruito assemblando un’aspirapolvere iRobot, un cavalletto e due tablet

di Raoul de Forcade

3' di lettura

A migliorare la vita di medici e pazienti alle prese col covid-19, arriva il robot fai da te. Per costruirlo bastano un aspirapolvere robotico, di quelli che si usano in casa, un cavalletto da macchina fotografica (o un altro piedistallo) e due tablet. Più un software, per manovrarlo da remoto, che è gratuitamente accessibile sulla rete ed eventualmente l’assistenza tecnica dei maker. Il tutto per circa mille euro.

Questi robot, chiamati di telepresenza, sono già realtà: li stanno sperimentando due ospedali e una Rsa italiani e sono frutto del progetto Lhf-Connect, guidati da un software sviluppato da un team di ricerca Iit, in collaborazione con l’università di Pisa e rilasciato open source, anche sulla piattaforma TechForCare.com recentemente lanciata dall’Istituto per la robotica e le macchine intelligenti (I-Rim) e Maker faire Rome, l’evento vetrina di invenzioni, che celebra il movimento maker.

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L’Iit e l’università di Pisa, dunque, hanno sviluppato il software che permette di manovrare il robot da remoto, mentre l’azienda iRobot, produttrice dell’aspirapolvere Roomba, ha concesso di accedere ai propri software per usarli e modificarli.

Per realizzare il robot basta acquistare i materiali occorrenti e seguire le istruzioni fornite dal progetto, con il supporto, se serve, della comunità nazionale dei maker.

I primi tre robot sono in sperimentazione presso l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) di Cisanello, nel Nuovo ospedale apuano della Usl Toscana Nordovest (Massa Carrara) e nel Centro polivalente anziani Asfarm di Induno Olona (Varese). Una Rsa, quest’ultima, che grazie al lockdown imposto per tempo dai gestori, è rimasta, al momento, covid-free.

La tecnologia in sperimentazione consente di prestare forme di assistenza di base come la consegna dei farmaci, diminuendo l’esposizione del personale sanitario al virus e riducendo la possibilità di contagio. Ma anche altro.In un ospedale il robot ha messo in comunicazione i pazienti covid ricoverati con i familiari, grazie all’utilizzo dei tablet.

La procedura, spiega una nota, è avvenuta senza rendere necessaria l'esposizione del personale medico. Durante l’utilizzo del robot si sono valutate anche le procedure per la sanificazione del dispositivo e sono state studiate le modalità per garantire la massima protezione della privacy.

In un altro ospedale, il robot ha permesso un consulto a distanza tra un medico e un infermiere che stava assistendo un paziente intubato. Il che ha consentito sia di ridurre i tempi complessivi del consulto, perché non è stata necessaria la fase di preparazione e vestizione del medico, sia di limitare l’esposizione del personale al rischio di contagio. Nella Rsa, Lhf-Connect ha messo in comunicazione gli ospiti con i parenti e portato loro quotidiani e medicinali.

«Abbiamo parlato con medici e personale sanitario e ci è stato detto - spiega Antonio Bicchi, ricercatore dell’Iit, docente a Pisa e presidente di I-Rim - che un semplice robot di telepresenza sarebbe stato di grande aiuto per gli operatori, continuamente esposti a rischi di contagio; nonché per i ricoverati in reparti covid-19, che rimangono isolati per settimane senza poter avere contatti con le proprie famiglie».

Il robot attualmente viene utilizzato tramite l’assistenza remota di ricercatori od operatori sanitari; ma il progetto prevede di istruire volontari che lo guidino a distanza nei reparti covid-19, in modo da alleggerire il lavoro del personale sanitario.

Qualsiasi struttura sanitaria che abbia bisogno del robot può collegarsi al sito www.lhfconnect.net dove, oltre a vedersi il robot in azione, sono disponibili tutti i disegni, il software e le istruzioni per chi voglia replicare il dispositivo.

Questa e altre iniziative saranno anche presenti sulla piattaforma TechForCare.com e sul sito istituzionale dell'Istituto italiano di tecnologia. (https://www.iit.it/iit-vs-covid-19)

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