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Covid-19: i sindacati rappresentativi incontrano il comitato tecnico scientifico

Per Anief le scuole si possono aprire solo in sicurezza. Studenti e docenti preoccupati per maturità in presenza

Il protocollo di sicurezza per la riapertura degli edifici scolastici e per la ripresa delle attività didattiche è stato al centro dell'incontro di oggi pomeriggio tra i sindacati della scuola e il Comitato tecnico scientifico. "Un'occasione importante – spiega il presidente nazionale Anief-Udir, Marcello Pacifico – per porre tutte le domande necessarie e sollevare osservazioni in merito alle disposizioni per la ripresa dell'anno scolastico in sicurezza e lo svolgimento degli esami di Stato".

Un confronto avvenuto dopo la presentazione delle proposte da parte dell'Anief. "Venerdì scorso – spiega Pacifico – sono state consegnate al capo dipartimento del ministero dell'Istruzione, Giovanna Boda, tutte le proposte di Anief in merito al tema in oggetto e allo stesso svolgimento, se necessario, degli esami di Stato in presenza, sempre che l'andamento della curva epidemiologica lo consenta, in ogni parte del territorio nazionale". E proprio sul fronte maturità si concentrano, in questo periodo, i timori di studenti e insegnanti. "Come Anief – afferma Pacifico – abbiamo ricevuto in questi giorni centinaia di comunicazioni da parte di studenti, famiglie e insegnanti preoccupati per lo svolgimento in presenza degli esami di Stato. L'attenzione dell'Anief – assicura il presidente del sindacato – è molto scrupolosa sul rispetto di tutte le regole per la salute degli studenti e dei lavoratori".

Ai microfoni di Teleborsa Pacifico, in qualità di presidente nazionale Udir, solleva preoccupazioni anche in merito alla tutela dei dirigenti scolastici. Di fronte alla concreta possibilità di dovere operare gli esami di Stato in presenza, anche solo per gli orali e con tutte le misure necessarie di carattere sanitario, e nella prospettiva di riaprire le scuole da settembre, i dirigenti scolastici hanno, infatti, chiesto al Ministro dell'Istruzione e al Parlamento di "porre il ruolo delle istituzioni scolastiche al riparo delle responsabilità indirette che possono derivare dalle complesse modalità di diffusione legate alla pandemia da Covid-19, come si è ragionevolmente fatto per i sanitari, gli amministratori sanitari e le cariche politiche e istituzionali a tutti i livelli". In particolare – afferma Pacifico – "i dirigenti scolatici di Udir chiedono uno scudo penale legislativo evidenziando come risulterà difficile, pur dopo aver messo in essere tutti gli accorgimenti di sicurezza, con i mezzi e le strutture di cui dispongono e disporranno le scuole, risalire alle origini e alla diffusione di eventuali casi di contagio all'interno della comunità scolastica, visibilmente numerosa e composita, tra alunni di diverse fasce d'età, docenti, personale Ata, famiglie, fornitori, interlocutori territoriali". Questo anche alla luce – sottolinea il presidente del sindacato – "del recente orientamento recepito dall'Inail che ha visto l'introduzione dell'infortunio sul lavoro da coronavirus".

Riguardo alla tutela del personale Ata Pacifico sottolinea la necessità di "avere un occhio di riguardo per il personale perché la sanificazione è diversa dall'igienizzazione. Per sanificare – spiega – occorrono delle competenze specifiche per le quali i collaboratori scolastici non sono stati reclutati. Non è solo un problema di formazione ma anche di contratto di lavoro".

Un altro tema è quello della privacy, "non tanto nella gestione dei dati personali – afferma Pacifico – ma ad esempio per quanto riguarda la rilevazione della temperatura negli studenti". Tra le problematiche emerse nel corso dell'incontro anche "l'assenza nel contratto del personale delle figure del responsabile tecnico sulla sicurezza dei lavoratori e del medico competente che – spiega Pacifico – non è obbligatorio nelle scuole sotto i 200 dipendenti".

"Ci sono dei grossi problemi da affrontare e noi siamo pronti, non ci vogliamo sottrarre a questo compito però è nostro dovere sottolineare che c'è tanta preoccupazione e tanto malumore. Speriamo – conclude il presidente Anief-Udir – che il comitato ci ascolti, siamo pronti a continuare questo dialogo ma senza barattare la sicurezza dei lavoratori e dei dirigenti scolastici".
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