Scuola ed esami di Stato, sindacati e Ministro Azzolina a confronto per garantire la sicurezza

Si sono riunuiti a distanza i sindacati rappresentativi, tra cui l'Anief, e la Ministra. Per Pacifico la salute di studenti e lavoratori della scuola deve essere garantita insieme al diritto allo studio
Pubblicato il 19/05/2020
Ultima modifica il 19/05/2020 alle ore 16:56
Teleborsa
In vista della ripresa del nuovo anno scolastico a settembre, la scuola fa le "prove generali" di ripartenza con un appuntamento che coinvolge migliaia di studenti: l'esame di maturità, in presenza, che prenderà il via da martedì 17 giugno alle ore 8.30.

"L'imperativo categorico è che tutto si svolga nella più totale e piena sicurezza, tutelando la salute di studenti, Commissari, dirigenti scolastici e personale coinvolto". Questo il messaggio ribadito con forza dal Presidente Anief Marcello Pacifico, nel corso dell'incontro con il Ministro dell'Istruzione Azzolina.

Una posizione chiara quella del giovane Sindacato della scuola per il quale la priorità assoluta è la sicurezza. Proprio in quest'ottica, osserva Pacifico, risulta "centrale il confronto tra dirigenti scolastici e RSU (rappresentanza sindacale unitaria, ndr) in sede di contrattazione integrativa sulle norme di sicurezza per garantire la tutela della salute di tutti i lavoratori.
A livello nazionale, fondamentale il ruolo dell'Osservatorio permanente che si riunirà periodicamente per valutare l'andamento della curva dei contagi che speriamo continui a scendere, ma nel caso non auspicabile in cui si dovesse invertire non c'è altra soluzione che fare gli Esami di Stato a distanza".

Osserva ancora Pacifico: "Di competenza poi del Ministro stabilire norme per esaminare a distanza quei candidati contagiati dal covid onde evitare la diffusione del contagio".

Dall'Europa, intanto, dove alcuni Paesi hanno deciso la riapertura delle scuole, giungono notizie discordanti: "i Ministri riuniti dell'Istruzione hanno chiarito che le riaperture, fortunatamente, non stanno favorendo il contagio ma questo - prosegue il Presidente - non deve trarci in inganno e farci abbassare la guardia visto che l'alta concentrazione di studenti nella scuola è già di per sè un fattore di rischio".

Tornando in casa nostra - dice Pacifico - il Comitato Tecnico Scientifico ha indicato la via non solo per la scuola ma anche per la ripresa delle attività produttive e il Governo sta procedendo in questa direzione", dice Pacifico che rivendica che Anief, sin dalla prima ora, ha chiesto con fermezza la chiusura delle scuole, una decisione che ha "contribuito a fermare la diffusione incontrollata del virus".

"Siamo stati i primi e i soli, fin dai primi di febbraio", dice Pacifico nel ribadire che l'unica strada da imboccare è quella della tutela incondizionata della salute. "Continueremo a monitorare in questi giorni, se gli Esami potranno essere svolti nel rispetto della salute di studenti, dirigenti scolastici, commissari e personale coinvolto, appoggeremo la decisione, altrimenti unica soluzione è che siano sostenuti a distanza".

Altra priorità è capire come ripartire a settembre. "Ci vogliono dai 5 ai 7 miliardi - prosegue - per ridurre classi pollaio, rivedere gli organici, per una procedura straordinaria di reclutamento in base ai nuovi criteri che ci diamo per determinare le classi".

"Inutile parlare di turnazione", incalza Pacifico, secondo il quale "la Didattica a Distanza non sostituisce la Didattica in presenza che però si deve fare "solo in piena sicurezza".