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Scuola, si riparte a settembre. Anief chiede distanziamento per le classi con aumento organici

Il sindacato chiede al Governo 9 miliardi da stanziare per sicurezza classi e gestione rapporto docenti, studenti e personale ATA

(Teleborsa) - "Con la politica dei tagli non si può fare la didattica in presenza. Il Governo deve stanziare dai 7 ai 9 miliardi nella scuola, ripristinare i plessi in modo da consentire il rispetto del distanziamento sociale all'interno. Ogni altra soluzione è un palliativo. Abbiamo 3 mesi di tempo di ripartire: ci vogliono, soldi, strutture e personale". Questo l'appello del presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico in vista della riapertura delle scuole a settembre.

Il sindacato ritiene che "comporre da settembre classi con massimo 15 iscritti, un organico davvero maggiorato, è il pacchetto di misure indispensabili per evitare che il nuovo anno si trasformi in un delirio disorganizzativo".

"Per evitare di continuare con la didattica a distanza anche a settembre – spiega Pacifico – abbiamo calcolato che occorrono 160mila docenti e 40mila Ata, che corrispondono a 15mila docenti aggiuntivi e 5mila Ata in più, indispensabili per rafforzare pulizia, controlli e segreterie, da considerare per ogni annualità scolastica dalla scuola dell'infanzia fino alla terza media. Un motivo in più per puntare sulle assunzioni direttamente da graduatoria d'istituto trasformate in provinciali: una procedura che in altri Paesi è la prassi e che in Italia non si vuole attuare nemmeno nel bel mezzo di una pandemia e con un numero mai visto di cattedre vacanti".

"Far riprendere le lezioni in presenza a milioni di alunni, ancora con rischi di contagio, comporta scelte importanti e coraggiose. Scelte che – sottolinea il leader dell'Anief – hanno ovviamente dei costi. È bene che il Governo sappia che le somme stanziate sinora, sia per gli organici potenziati sia in generale per la ripartenza in sicurezza, sono molto al di sotto del necessario". Solo per cancellare le classi pollaio secondo i calcoli del sindacato servono 7 miliardi di euro e – afferma Pacifico – "nel Decreto Rilancio di questa somma non c’è traccia. L'esecutivo – aggiunge – non pensi di cavarsela, quindi, con 16mila supplenti in più nella scuola dell'infanzia e primaria, qualche decina di migliaia di assunzioni, più della metà delle quali se non cambiano le regole del reclutamento andranno pure a vuoto perché GaE e graduatorie di merito non hanno più candidati".

Nell'ultimo incontro con il Comitato tecnico scientifico la delegazione Anief ha espresso i propri dubbi anche sulla riduzione della durata delle lezioni a 45 minuti; sulla possibilità di far lezione negli oratori, nelle palestre o all'aperto e in orari pomeridiani. Inoltre Pacifico esclude che, nelle scuole secondarie, sia sostenibile un'eventuale alternanza tra la didattica in presenza e quella a distanza. "Noi abbiamo chiesto al Comitato – spiega il leader del sindacato – di intervenire con il Governo per rendere chiaro un bisogno che ha la scuola italiana. Se dobbiamo rispettare le norme sul distanziamento sociale ci vogliono almeno due metri di distanza tra i banchi e tra gli alunni. È dunque necessario rimettere mano a quei 20mila locali di proprietà dello Stato dismessi negli ultimi 15 anni. Dobbiamo passare da classi pollaio a classi distanziate al loro interno con numeri diversi. Questo significa assumere più insegnanti, ripristinare i plessi dismessi, assicurare più personale Ata. Affrontiamo i problemi per tempo ed evitiamo di trovarci in emergenza".
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