6 giugno 2020 - 15:16

Lucia Azzolina, i 5 mesi di fuoco della Ministra della scuola «quasi per caso»: dalle parodie tv alla scorta

ll «ripescaggio» del 2018 e i rapporti tesi con il carroccio già durante il governo gialloverde

di Emanuele Buzzi

Lucia Azzolina, i 5 mesi di fuoco della Ministra della scuola  «quasi per caso»: dalle parodie tv alla scorta
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Sotto scorta, nel mirino dell’opposizione, oggetto di parodie tv e sfottò sul web, intransigente ai tavoli della maggioranza: in soli cinque mesi da ministra Lucia Azzolina è diventata uno dei volti forse più noti del governo giallorosso. Quasi un paradosso per una parlamentare che viene descritta dai suoi colleghi come “una Sfinge”. Un doppio paradosso se si pensa al fatto che lei ha agguantato il seggio e poi la nomina quasi per caso. Già, perché nel 2018 Azzolina (che ora ha 37 anni) è stata “ripescata” dalla Cassazione, per via della carenza di candidati M5S rispetto ai seggi conquistati in Campania. E a gennaio è diventata ministra della Scuola (era sottosegretario al Miur) dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti. Un altro passo avanti dettato dal destino. Ha “perso una grande occasione”, disse Azzolina commentando il passo d’addio del suo predecessore.

Ora, con il lockdown e la serrata delle scuole, è stata catapultata al centro della scena. E di molti scontri. “Rigida”, “inamovibile”, dicono di lei i colleghi, che ricordano i diverbi in seno al governo sulla scuola con i dem e Leu. Diverbi che sono stati il prologo dei battibecchi in Parlamento con il centrodestra. L’ultimo atto è stata l’approvazione del decreto scuola, che l’ha vista bersaglio delle critiche aspre dell’opposizione. Con tanto di striscioni in Aula (“Azzolina bocciata”) e commenti al vetriolo di Matteo Salvini (“Che la Azzolina sia ministro della Scuola è un insulto per insegnanti, studenti, presidi e famiglie”). Lei, Lucia Azzolina, imperturbabile.

D’altronde che i rapporti tra lei e la Lega in particolare non siano mai stati teneri i Cinque Stelle lo sapevano già all’epoca del governo gialloverde, quando secondo la vulgata del Movimento, il Carroccio ebbe a lamentarsi delle frequenti comparsate in tv della neo-deputata. Il Movimento aveva deciso di puntare su di lei come uno dei nuovi volti tv. Due lauree all’attivo (Filosofia e Giurisprudenza), un piglio deciso e un percorso anche da sindacalista Anief contro le classi pollaio, Azzolina era sbarcata a Roma da poco, al suo primo mandato con M5S, dopo essersi avvicinata al Movimento solo da due anni. Siciliana di origine ma eletta in un’altra Regione - come diversi pentastellati, a partire dai colleghi di governo Alfonso Bonafede e Manlio Di Stefano -, in Piemonte, dove si era trasferita per seguire il sogno di una cattedra fissa, si era fatta trovare pronta a cogliere l’occasione: “Ho buttato qualcosa in valigia e sono partita”, aveva commentato.

In due anni è riuscita a farsi strada nel Movimento, in modo trasversale, senza legarsi a una particolare corrente. E così è arrivata un’altra grande occasione quando a gennaio di quest’anno è stata scelta come nuovo ministro. Eppure su di lei non sono mancate le polemiche e le controversie, come quella per la sua partecipazione al concorso da dirigente scolastico quando era già parlamentare (Azzolina si è difesa dicendo che si stava preparando dal 2017) e quella per aver copiato paragrafi di una tesi (ha replicato negando il plagio e dicendo “Era una relazione di fine tirocinio”).

Con il ruolo nel governo si è catturata anche l’attenzione dei comici televisivi, a partire da Sabina e Corrado Guzzanti. parodie, ma anche gaffe. Come quando poche settimane fa Azzolina ha sostenuto che “gli studenti non sono imbuti da riempire”, causando le ironie web e il ritorno in tv del personaggio cult di Vulvia (a Propaganda Live su La7). Dal web le sono arrivati anche minacce e insulti, motivi per i quali le è stata assegnata la scorta. Ma, “lei tira sempre dritto”, sottolineano nel M5S, come quando ha dato fuoco alle polveri durante l’emergenza coronavirus dichiarando che “la chiusura delle scuole è stata sofferta, è stata una ferita, ma questa scelta è servita a salvare molte vite”.

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