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Economia
Intesa, Messina: ora più forti di UniCredit anche in Europa. Miccichè in Ubi

“Con l'operazione Ubi, Intesa-Sanpaolo diventa la seconda banca per capitalizzazione in Europa, scavalcando Santander e avvicinandosi alla prima banca Ue che è Bnp Paribas. Mai un istituto italiano è stato secondo in Europa per capitalizzazione di Borsa e certamente con questa mossa abbiamo creato un ulteriore significativo distacco con l'altro player nazionale (UniCredit, ndr), che a questo punto non è più la più grande banca italiana considerando anche gli asset fuori dell'Italia, perché lo diventiamo noi. Come redditività lo eravamo già e lo saremo ancora di più”.

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Il presidente della divisione IMI Gaetano Micciché
 

Mentre la Borsa premia con un rally del 5% a 1,7936 euro per azione i risultati semestrali di Intesa che battono le attese degli analisti mettendo le premesse, previa autorizzazione della Bce, per un doppio dividendo nel 2021 (cedola non distribuita quest’anno per le indicazioni della Vigilanza), il Ceo di Ca’ de Sass Carlo Messina tira le conclusioni della scalata a Ubi Banca (a oltre il 91% del capitale che farà scattare l’Opa residuale) e senza giri di parole sottolinea come ora Intesa sopravanzi la paneuropea UniCredit anche sullo scacchiere bancario del Vecchio Continente. 

“E' un’operazione che nasce in Italia, ma in un contesto certamente spinto dalla Banca centrale europea: il fatto che Intesa Sanpaolo si sia mossa a seguito di una forte volontà esplicitata da parte delle autorità comunitarie e per prima nell'Ue è un motivo di orgoglio per il nostro Paese”, ha sottolineato il banchiere in una conference call a seguito dell'approvazione della semestrale da parte del consiglio di amministrazione. 

UBI Banca
 

"L'acquisizione di Ubi non poteva che essere svolta in questo modo", tramite un'Ops o un'Opas. "L'azionariato era troppo frammentato e non si potevano correre rischi con un'operazione di queste dimensioni. Io ho sempre tenuto un atteggiamento di massima serenità, con una visione fortemente positiva sulle risultanze”, ha spiegato ancora Messina, confermando anche le indiscrezioni secondo cui l'identikit giusto per guidare l'integrazione è quello del presidente della divisione IMI  Corporate&Investment banking di Intesa Gaetano Miccichè. 

"Come nuovo amministratore delegato di Ubi, serve una persona che sappia guidare con successo organizzazioni complesse, e squadre con persone da motivare. A questa caratteristiche mi pare corrisponda perfettamente Gaetano Miccichè, mi fido ciecamente di lui con cui lavoro da molti anni. Sarà poi il consiglio di Ubi a doverlo designare (dopo cooptazione, ndr), ma ritengo che possa aiutarmi. Ha tutte le caratteristiche per svolgere questo ruolo”, ha sottolineato il numero uno di Intesa. 

intesa sanpaolo 05
 

La tabella di marcia del dopo Opas è definita. Il 5 agosto ci sarà il regolamento dell'offerta, entro metà ottobre ci sarà la nomina di un nuovo Cda di Ubi Banca; entro dicembre la cessione del ramo bancario e degli attivi e passivi correlati a Bper Banca. Sempre entro dicembre verranno effettuate le rettifiche sui crediti addizionali per accelerare le riduzione dei crediti deteriorati e ci sarà l'accordo della firma sindacale per le uscite volontarie senza impatti sociali. 

Entro aprile 2021 avverà la fusione per incorporazione di Ubi in Intesa Sanpaolo e il completamento dell'integrazione informatica. Entro dicembre 2021, invece, il completamento dell'integrazione tra i due gruppi e ove possibile quello delle fabbriche prodotto. Un mese che vedrà anche la cessione dei crediti deteriorati lordi di Ubi, costituiti dalle posizioni con elevata copertura.

“Nei prossimi 6-9 mesi saremo impegnati nell'integrazione di Ubi in Intesa  e la mia priorità sarà fare in modo che abbia successo”, ha spiegato Messina che, in relazione ad alcune indiscrezioni, ha escluso un interesse del gruppo nella crescita per linee esterne nell'Europa dell'est. 

Il banchiere poi ha voluto tranquillizzare ancora una volta tutti gli stakeholder di Ubi, a cominciare dai dipendenti. “Nel quadro dell'integrazione non abbiamo nessun interesse a far uscire qualcuno: i talenti, intesi come tutte le persone e non solo il top management, vanno valorizzati”, ha sottolineato ancora il Ceo di Intesa che si è detto "convinto che le persone di Ubi, così come la sua squadra di vertice, troveranno ampi spazi di crescita anche nel nostro gruppo che è formato da tante unità importanti: come Fideuram o Banca Imi, che fanno utili per 1 e 1,5 miliardi", ha detto. 

Sulla cessione degli sportelli (ancora da quantificare il corrispondente numero di dipendenti per il “mancato accesso alle informazioni di Ubi”) a Bper, Messina ha dichiarato che "non era mia intenzione né una priorità, ma per valutazioni di carattere concorrenziale era necessario organizzare alcuni interventi". In ogni caso, ha aggiunto, nell'ambiente di Bper che è "guidato da persone in gamba e formato da azionisti con visione strategica troveranno la giusta valorizzazione, e mi impegnerò al massimo in questo senso". 

Intanto, anche in vista del piano di uscite volontarie ma soprattutto per gli impatti dell'operazione “in termini di acquisizioni/accorpamenti/fusioni nel settore del credito”, i sindacati, con cui Messina ha spiegato di avere “sempre avuto un ottimo rapporto”, hanno avvertito Intesa che "presidieranno attentamente sui livelli occupazionali e sulla tutela del risparmio dei cittadini”. “L'efficienza e la crescita aziendale non devono avvenire a discapito dei sistemi economici locali e delle tutele e dei diritti dei lavoratori e tantomeno attraverso la chiusura di sportelli che portino a ricadute sull’occupazione”, hanno scritto in una nota congiunta le organizzazioni sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Unisin.

Una presa di posizione a cui Messina ha ribattuto, dopo che nel mondo sindacale avevano drizzato le antenne per le "1000 filiali potenzialmente chiudibili" a seguito dell'accordo stretto da Intesa con Sisal, sottolineando come "non sarà difficile trovare dei punti di incontro che faranno in modo che questa operazione sarà considerata di successo anche sul fronte sindacale”. 

@andreadeugeni

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