Stato di emergenza prorogato fino a metà ottobre e
smart working prolungato fino a fine dicembre nella PA. Ma cosa accadrà ai
dipendenti della scuola, in particolare al
personale ATA? Se la scuola riapre a settembre, il personale amministrativo dovrà necessariamente rientrare.
A riproporre il problema della
presenza degli amministrativi della scuola è
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato
Anief, sostenendo che il personate ATA dovrà "essere usato solo per questioni imprescindibili e continuare a lavorare in smart working laddove è possibile".
Pacifico ricorda che il lavoro agile, che non ha riguardato solo gli ATA, ma anche il personale docente, è stato normato dalla legge 41, che ne rimanda la disciplina ad un Contratto Integrativo Nazionale. "L'Anief - afferma - ha più volte sollecitato la Ministra Azzolina ad
aprire un tavolo per normare gli aspetti più importanti della didattica a distanza e del lavoro agile nella scuola".
L'altro problema riguarda il
sottodimensionamento del personale amministrativo rispetto alle esigenze, spiega il Presidente dell'Anief, affermando che "bisogna
autorizzare almeno a 50 mila assunzioni in ruolo di personale tecnico-amministrativo e soprattutto ripristinare anche i ruoli di coordinamento disciplinati da 25 anni dal contratto e mai attivati".
"Stiamo parlando di rimettere il personale ATA a disposizione del funzionamento della scuola, perché al di là dei problemi di igenizzazione e della sorveglianza, c'è un grande lavoro da svolgere nelle segreterie", conclude Pacifico, sollecitando anche la
rivalutazione e valorizzazione di queste figure, i cui livelli di carriera sono fermi da 45 anni".
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