(Teleborsa) - Per la
scuola prendono il via le
assunzioni di 11.323 profili ATA, gli addetti tecnico-amministrativi con funzioni di sorveglianza, igiene, segreteria ed amministrazione, fra i più numerosi della popolazione dei precari. Un risultato raggiunto grazie alle
"pressanti" richieste del giovane sindacato della scuola
Anief al Ministero dell'Istruzione guidato da Lucia Azzolina.
Il colloquio tra una
delegazione ATA del sindacato, rappresentata da Cristina Dal Pino e Teresa Vitiello, ed il r
esponsabile del Ministero Filippo Serra è stato importante ai fini delle trattative a difesa della categoria. L’esponente del ministero, infatti, ha preso atto che gli organici non cambiano di molto, visti i fondi a disposizione, ma l’importante è che la normativa sui ruoli sia rispettata appieno. Dal canto suo, l’Anief ha fatto rilevare che sono
necessari più collaboratori scolastici e assistenti tecnici soprattutto negli istituti comprensivi.
"Auspichiamo maggiori immissioni in ruolo poiché in alcuni casi risultano insufficienti alle esigenze di igienizzazione per la riapertura delle scuole in sicurezza", afferma il Presidente di Anief,
Marcello Pacifico, aggiungendo che "è fondamentale r
ipristinare il taglio di un quarto dei posti in organico che è avvenuto in questi anni a parità dello stesso numero di alunni iscritti". Il leader sindacale sollecita anch
e 20 mila assunzioni in più fra gli ATA, facendo leva anche sulle risorse del Recovery Fund. Fra le richieste del sindacato anche
l'assunzione dei Dsga (dirigenti scolastici) dalle graduatorie che saranno definite dopo il primo di settembre.
I posti che si sono resi liberi dopo i movimenti di mobilità del personale ATA per l’anno scolastico 2020/21, ovvero i cosiddetti
posti vacanti, sono
24.920 con un incremento del 25% rispetto all’anno scolastico 2019/2020. La determinazione degli organici però dovrebbe essere stabilita dai
carichi di lavoro e non parametrato al numero degli alunni ed al turn over, sottolinea Anief, che chiede di
rivedere le regole per le assunzioni in ruolo a fronte anche delle
nuove incombenze imposte dal Covid.
Per il sindacato, lo
stanziamento dei 400 milioni per il
2020 e di 600 milioni per il
2021 appare ancora
insufficiente e si punta a portare avanti le trattative per
aumentare di almeno il 30/% il personale.