Nella conferenza stampa riunitasi oggi pomeriggio, venerdì 11 settembre, il presidente della Regione Alberto Cirio ha replicato alle parole del ministro Azzolina («Il Ministero potrebbe impugnare l’ordinanza di Cirio sulla misurazione febbre»).
«Non si può, quattro giorni prima della riapertura delle scuole, cambiare le regole come fosse un gioco - aveva detto la Azzolina -. Credo che ci voglia rispetto nei confronti delle famiglie e nei confronti dei dirigenti scolastici che hanno fatto un lavoro eccezionale. Ci vorrebbe rispetto e fiducia».
LA REPLICA DI CIRIO - «Lo Stato ha ordinato alle aziende di misurare la temperatura ai propri dipendenti, ogni giorno - ha detto iol presidente -. E invece nelle Scuole, che sono aziende statali, che ha fatto? Ha demandato alle famiglie, sulla fiducia. Io non me la sento di appoggiare questa linea "sulla fiducia", quando ci sono genitori che affermano su internet e sui giornali che "il Covid non esiste". Noi pretendiamo che i genitori si prendano la responsabilità, ogni giorno, di controllare la temperatura e mettere per iscritto che il figlio non ha la febbre. E dove questo non avviene, deve intervenire la Scuola misurandola».
LEGGI ANCHE - Scuola: ecco l’ordinanza di Cirio sulla misurazione della temperatura
Il sindacato ANIEF ha definito l'ordinanza «intervento intempestivo e dannoso» (leggi qui) e si è schierato contro anche l'Ufficio scolastico regionale («Iniziativa tardiva ed impropria», l'ha definita senza giri di parole Fabrizio Manca, direttore generale Usr Piemonte).