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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 119

Scuola: Dsga, ne mancano 2.301

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 settembre 2020

Non ci sono buone nuove per centinaia di assistenti amministrativi della scuola pubblica che da diversi anni si prestano a svolgere il ruolo di Dsga in cambio di compensi ridicoli a fronte di responsabilità ed impegni enormi. La novità delle ultime ore è rappresentata da un accordo che non prevede alcuna stabilizzazione o concorso riservato agli stessi ‘facenti funzione’, ma solo una replica di quello che ormai si realizza da quattro lustri: sopperire alla mancanza di Direttori dei servizi generali e amministrativi titolari con personale della scuola. Ministero dell’Istruzione e alcune organizzazioni sindacali hanno quindi rinnovato solo l’Intesa in merito agli incarichi di sostituzione sui posti vacanti: l’accordo consente di ovviare, per l’ennesimo anno, alla carenza di Dsga e assicurare il funzionamento delle istituzioni scolastiche. Copertura dei posti da parte degli amministrativi e reggenze risultano ancora una volta largamente utilizzati: posti ancora vacanti di Dsga sono infatti ben 2.301.“Purtroppo non siamo stati cattivi profeti – commenta il sindacalista Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – quando abbiamo dichiarato alcune settimane fa che l’anno scolastico sarebbe iniziato con un facente funzione o reggente ogni quattro scuole autonome. Per superare il problema confidiamo nel fatto che il Parlamento possa intervenire nel decreto di agostano n. 104, accogliendo un nostro preciso emendamento che abbiamo fatto presentare, così da sanare questa posizione. Allo stesso tempo è fondamentale che si arrivi alla pubblicazione di una procedura straordinaria urgente specifica per i facenti funzione. Il concorso pubblico per Dsga, tra l’altro, dopo lo svolgimento delle ultime prove orali, non ha prodotto l’attesa formazione delle graduatorie di merito finali in diverse regioni, tra cui Campania, Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Di conseguenza, la maggior parte delle assunzioni in ruolo sono destinate ad essere rimandate di almeno 12 mesi: un arco di tempo sufficiente per organizzare una prova concorsuale straordinaria rivolta a chi ha acquisito le competenze sul campo”.

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