Scuola

Scuola, a un mese dall'avvio mancano migliaia di prof

Nomine ancora in alto mare in molte città, orari spesso ridotti in classe. A Bologna su 82 mila chiamate accetta il 15 per cento, un preside di Padova invia 300 mail e nessuno prende servizio. I sindacati: "Ritardi a catena, un anno disastroso"
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ROMA - All'Istituto comprensivo Ardigò di Padova, presidio dalle scuole d'infanzia alle medie, il dirigente scolastico Andrea Mudo ha inviato trecento mail - trecento - per trovare un docente. Una supplenza. Nessuno ha risposto. "Molti giovani prima si inseriscono nelle graduatorie dei singoli istituti e poi non accettano l'insegnamento che offriamo. Una cosa del genere non l'avevo mai vsta".
 
E' trascorso un mese dall'avvio dell'anno scolastico, trentadue giorni per l'esattezza, e l'emergenza contagi ha messo la sordina a una questione centrale per la scuola italiana: mancano ancora i docenti, professori delle medie e delle superiori soprattutto, in quello che si va delineando - sul fronte del reperimento supplenze - come il peggior anno scolastico della storia repubblicana.  
 
In Emilia Romagna per nominare 12.700 supplenti, ne sono stati convocati 82.000. A Modena, per dieci supplenti da portare alla materna, 980 convocazioni: giorni e giorni di chiamate a vuoto. "Da una parte i precari hanno paura del contagio, in particolare alla scuola dell'infanzia dove non c'è il distanziamento", dice il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Stefano Versari, "devo anche pensare, però, che c'è chi preferisce il reddito di cittadinanza a una faticosa cattedra". Un'altra spiegazione possibile è legata alle cosiddette chiamate Covid: i docenti supplenti con un contratto che cesserà di fronte a un lockdown parziale o totale. In verità, è stato approvato un emendamento parlamentare che dovrebbe cambiare la legge avida, ma il panorma è così confuso e arruffato che è difficile per un precario scegliere in questo oceano di speciali incertezze. Proprio a Modena e provincia le ultime ricognizioni dicono che tra docenti e amministrativi ci sono ancora 4.000 vuoti: un numero enorme. Quattrocenticinquanta posti vacanti sono solo sul sostegno.

A proposito, il sindacato Gilda scrive: "Le difficoltà di assunzione e l'organico Covid sono questioni interconnesse perché prima di accettare una supplenza su una cattedra che potrebbero perdere poco dopo, i docenti precari, come è comprensibile, preferiscono aspettare la convocazione dalle Graduatorie online o dalle Graduatorie di istituto. La narrazione rassicurante, in cui la ministra dell'Istruzione continua instancabilmente a spendersi, è smentita dai ritardi a catena e dalle realtà vissute ogni giorno dalle scuole, dove gli studenti devono fare i conti con la mancanza di insegnanti che li costringe a orari ridotti, presenze in classe a gruppi e a giorni alterni, alla didattica a distanza".  
 
Alla terza convocazione la ministra Lucia Azzolina, dopo aver spostato le date dell'uno e del quattordici settembre, aveva detto: "Entro il 26 le nomine saranno tutte a posto" . La situazione, affidata a un controllo dei sindacalisti sul territorio della Cisl scuola, fino a poche ore fa era questa.

A Bologna per l'infanzia e la primaria si è tornati a chiamare dalle cosiddette Messe a disposizione, le Mad, che poi sono i neolaureati che inviano direttamente ai dirigenti scolastici il curriculum. Azzolina aveva promesso che non avrebbe più utilizzato questo istituto. Va segnalato un problema aggiuntivo, con le Mad: in una nota del capo Dipartimento Max Bruschi si era sottolineato che chi si inseriva nelle ormai famose graduatorie online, le Gps, non poteva presentare richieste per le Messe a disposizione. La novità ha rallentato ulteriormente la presa delle cattedre da parte dei supplenti. La Cisl segnala che ci sono precari laureati in Psicologia che vogliono cancellarsi dalla loro classe di concorso, la A018 - consente di insegnare alle superiori -, per presentare alle scuole un curriculum Mad senza titolo, utile per l'infanzia e la primaria. Sono escamotage diffusi, quest'anno, per cercare di oltrepassare il ginepraio dell'arruolamento.
 
A Torino, a Brescia, a Mantova le graduatorie Gps sono ancora da esaurire. A Firenze mancano 800 posti. A Lodi mancano tutte le nomine di sostegno da graduatoria incrociata. A Massa e Lucca si convoca ancora dalle Graduatorie per le supplenze, l'invenzione azzoliniana che si è dimostrata il guaio principe dell'anno scolastico 2020-2021. A Napoli la revisione delle Gps è continua: errori nell'inserimento dei titoli, alcuni palesi falsi. Già. Nei provveditorati i rifiuti sono a blocchi: assente, assente, assente. "E' una situazione fuori controllo, è impossibile fare conteggi, calcolare quante cattedre ancora servono. Non lo sanno neppure gli uffici scolastici". Lo dice Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola, lo ribadiscono Flc Cgil, Gilda, persino l'Anief, il sindacato dove la ministra ha fatto pratica prima dell'avvio alla carriera politica. Ancora Gissi: "Molti rifiuti arrivano da docenti del Sud che non intendono salire al Nord: per vivere spenderebbero 900 euro al mese con uno stipendio da 1.300".

A Roma ci sono diversi istituti in difficoltà con l'orario, come ricorda l'Associazione nazionale presidi: Itas Sereni, il comprensivo Morvillo, l'Albertelli. Al Liceo classico Visconti, riferimento per l'intera città, non si riescono a trovare né le supplenze annuali, né quelle brevi, necessarie per sostituire i docenti in quarantena.

L'Istituto Mattei di Caserta ha appena pubblicato una nota sul sito che spiega: "Causa numerose scoperture nelle cattedre per la prossima settimana resta confermato l'orario attualmente in corso". Dalle 8,30 alle 11. Matteo Salvini lo ha ripreso, ha attaccato la ministra, l'istituto scolastico si è dissociato dall'attacco. L'orario ridotto resta. A Milano ci sono classi dell'artistico Boccioni che in questi 32 giorni non hanno visto l'insegnante di Italiano e Storia. Il dirigente Bruschi ha inviato tre ispettori proprio agli Uffici scolastici della Lombardia e di Milano, commissariando di fatto l'ex ministro Bussetti, che ora regge il provveditorato di Milano. Già. Bussetti, di fronte a graduatorie online non utilizzabili, ha provato a tornare indietro, alle vecchie graduatorie d'istituto: il commissariamento e lo scontro politico Cinque Stelle-Lega ha contribuito a frenare ulteriormente le chiamate in ruolo. Uno dei tre ispettori, Amanda Ferrario, è stata appena nominata dalla ministra Azzolina dopo essere stata suggeritrice delle politiche del predecessore Bussetti. Di fronte al disastro, i cinque sindacati di Milano hanno scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, segnalando "l'insensata scelta di pubblicare, a fine luglio, l'ordinanza relativa alla graduatoria Gps" con docenti che, dopo aver regolarmente compilato la domanda, "si sono visti negare punteggi relativi a titoli dichiarati ma non recepiti dal sistema informativo".
 
Chiude l'Unione degli studenti, con Alessandro Personè: "Il programma di riapertura delle scuole è stato fallimentare. E' arrivato in ritardo e gli studenti rischiano di non avere l'anno scolastico garantito se non si costruiscono immediatamente condizioni di sicurezza e soluzioni strutturali per garantire il diritto allo studio e la didattica".
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