"Da domani le scuole superiori dovranno svolgere almeno il 75% della didattica a distanza, la cosiddetta
didattica digitale integrata. Una didattica che dovrà essere svolta da almeno un milione di insegnanti. In tale scenario abbiamo
firmato un contratto integrativo con il ministero dell'Istruzione per andare a disciplinare questa modalità di lavoro che, visto l'aumento dei contagi, fino a quando continuerà l'emergenza Covid-19, sarà sempre più comune". È quanto ha annunciato il
presidente nazionale Anief Marcello Pacifico. Il contratto è
firmato al momento solo da Anief e Cisl Scuola, prevede la possibilità della Ddi nelle istituzioni scolastiche qualora l'andamento epidemiologico dovesse configurare nuove situazioni emergenziali a livello nazionale o locale, con sospensione della modalità ordinaria della didattica in presenza.
"Questo contratto – ha affermato Pacifico – dà delle precise norme affinché si faccia chiarezza su quali sono le responsabilità dell'organizzazione che, ora, non ricadono più solo sul dirigente scolastico ma sul
collegio docenti nella sua interezza. A quest'ultimo è, infatti, affidato il compito di rielaborare e aggiornare il piano della didattica digitale compatibilmente con l'orario di lavoro degli insegnanti, come previsto da contratto. Agli istituti viene data
autonomia per gestire la didattica a distanza, il minimo fissato al 75% potrebbe dunque, a discrezione di ogni scuola, arrivare al 100% delle lezioni. Per ora ciò è possibile solo per le scuole secondarie ma è evidente che qualora emergesse la necessità di chiudere anche le scuole dell'infanzia e primarie si estenderà anche a questo personale".
Nella propria relazione il sindacato Anief ha sottolineato la questione dei docente impossibilitati a svolgere la didattica a distanza. Da qui – ha sottolineato il presidente Anief – l'
appello rivolto dal sindacato alla maggioranza "affinché in Legge di Bilancio vengano trovate quelle somme necessarie a fornire a tutto il personale, non solo ai docenti di ruolo, la
card docenti del valore di 500 euro per la formazione e l'acquisto di strumenti elettronici necessari per la didattica digitale". Ad oggi – ha proseguito Pacifico – "vi sono 200mila precari che non hanno accesso a questo bonus". Altra questione riguarda il personale ata il cui contratto, per l'Anief, dovrà essere rivisto alla luce dell'introduzione del lavoro agile.
"Quello di oggi – ha concluso il presidente del giovane sindacato – è il
primo contratto che firma Anief come sindacato rappresentativo e, anche se diverse nostre richieste non sono state accolte, abbiamo lavorato per far sì che il testo venisse migliorato in diversi punti".
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