Scuola, i docenti in quarantena dovranno fare didattica a distanza

Lorena Loiacono
Prima le cattedre scoperte, poi le scuole che chiudono e mandano tutti online. E la didattica, anche quest'anno, rischia di vivere un anno nero. Il primo mese e mezzo di scuola, infatti è trascorso rincorrendo banchi singoli, spazi aggiuntivi e soprattutto i supplenti da portare in cattedra.
Delle oltre 84 mila assunzioni annunciate se ne sono concretizzate poco più di 20 mila. Con 60 mila cattedre scoperte, dovute alla mancanza di docenti da assumere perché non si fanno concorsi, l'anno è iniziato in forte affanno: era il 14 settembre e da lì è partita la corsa ai supplenti, ma i problemi delle graduatorie provinciali hanno complicato le nomine. Non solo, ad aggravare il buco nero delle assenze in cattedra ci sono le migliaia di docenti finite in quarantena e vanno quindi sostituiti in classe.
Basti pensare che solo nel Lazio, nella settimana dal 12 al 19 ottobre, sono stati 1961 i casi positivi tra gli studenti, 361 tra i docenti. Impossibile non tenerne conto. Ieri Anief e Cisl hanno firmato un contratto integrativo sulla didattica a distanza che prevede che i docenti in quarantena o in isolamento fiduciario avranno l'obbligo di prestare attività didattica a distanza. Così da oggi il 75% delle attività scolastiche, si sposta online ma la previsione è ben più amara: Lombardia e Campania sono già al 100%, mentre gli istituti si preparano al lockdown didattico. Peccato che, secondo l'Istat, una famiglia su 4 non ha un computer disponibile per la didattica digitale. Per Save the Children con la didattica digitale aumenta il rischio di dispersione scolastica, già otre il 13,5%, inoltre più di 2 minori su 5 a casa non hanno spazi adeguati per studiare.

Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Ottobre 2020, 05:01
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