NUOVO DPCM – Cosa cambia per la scuola?

NUOVO DPCM – Cosa cambia per la scuola: mascherina sempre, dad alle superiori, basta riunioni in presenza e lezioni in aula nelle zone “rosse” dopo la I media (no disabili e Bes), stop concorso riservato…

Il Governo ha deciso come affrontare la nuova ondata di coronavirus: nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm – la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista stamattina – contenente diverse nuove misure restrittive per limitare i contagi che entreranno in vigore da domani fino al 3 dicembre. Sulla base dell’ultima bozza del decreto, sono previsti provvedimenti specifici per le Regioni più ad alto rischio, denominate “zone arancioni e rosse”, ma anche disposizioni nazionali, come il coprifuoco generalizzato tra le 22 e le 5 del mattino.

Per quanto riguarda la scuola, si passerà alla didattica a distanza obbligatorio dall’attuale 75% minimo al 100% per tutti. Scuola dell’infanzia e primo ciclo continueranno in presenza, ma con l’obbligo della mascherina anche quando gli alunni saranno seduti al banco. Diventa tassativo il divieto dei viaggi d’istruzione (tranne i Pcto e i tirocini se svolti in sicurezzae l’organizzazione degli incontri collegiali a distanza, quindi da attuare solo online.

Nei territori dove la percentuale di contagiosità è elevata (Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta), le attività didattiche fino alla secondaria di primo grado si svolgeranno in presenza, con la possibilità dalla seconda media di svolgere lezioni a scuola solo per gli alunni disabili, Bes o per attività di laboratorio, sempre comunque garantendo “il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”. In queste località “rosse” i genitori potranno accompagnare i figli a scuola. Sempre dal 5 novembre dovrebbero essere sospese anche le prove uniche del concorso straordinario rivolto ai docenti della scuola secondaria.

Anief prende atto della difficile situazione epidemiologica che si è venuta a determinare, soprattutto in alcune aree del Paese dove i contagi e il numero di vittime hanno raggiunto livelli altissimi. Secondo il presidente nazionale del giovane sindacato, Marcello Pacifico, “la didattica a distanza prevista ora per tutte le scuole superiori è una condizione probabilmente inevitabile ma che determinerà problemi negli apprendimenti, perché la dad non può sostituire la didattica in presenza. Di buono c’è, però, che grazie all’ipotesi di contratto sulla didattica a distanza e le conseguenti linee guida emanate dal Ministero si danno indicazioni certe a studenti e lavoratori della scuola, a partire dal mantenimento dell’orario di lezione che si svolgeva in aula, anche nel rispetto delle ore di lavoro dei docenti e dunque dei diritti del personale che opera a scuola.

Le non regole non sono una buona condizione, per nessuno. Inoltre, a differenza di marzo, aprile e maggio, verrà utilizzato il registro elettronico, un prezioso strumento per monitorare le attività e ufficializzarne la realizzazione. Superata questa fase, è chiaro più che mai che bisognerà subito intervenire sulle classi pollaio, così come stabilizzare i precari riaprendo le GaE e stabilizzando con il doppio canale. Sul concorso straordinario continuiamo ad essere convinti che andava trasformato in uno strumento che permetta ai docenti di essere immessi in ruolo in modo graduale e non selettivo: ben venga lo stop, perché va a tutela dei candidati”.