Ai supplenti in DAD il pc lo presta la scuola in comodato d’uso  

A integrazione e puntualizzazione della precedente nota per l’applicazione del contratto integrativo sulla DDI, d’intesa con i sindacati firmatari (Cisl-scuola, Flc-cgil e Anief), il ministero dell’istruzione ha emanato una nuova nota (prot. 2002 del 9.11.2020) con cui fornisce indicazioni sugli interventi del personale docente.

Dopo aver ricordato che la DDI rappresenta un dovere, definito per legge, sia per le istituzioni scolastiche sia per i lavoratori coinvolti, la nota ricorda che il nuovo CCNI prevede “in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione, potendo anche disporre per l’acquisto di servizi di connettività delle risorse di cui alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente”.

Il riferimento al possibile utilizzo della carta del docente per acquisti della strumentazione di connessione è conseguente al fatto che i docenti, previa autorizzazione del capo d’istituto, possono operare in DDI da casa.

Ma tra i 362mila docenti attualmente in DAD sono molti, soprattutto nella secondaria, i supplenti annuali o fino al termine delle attività; una quantità che si può stimare (compresi i docenti di sostegno in deroga), intorno ad almeno 60-65mila unità.

Considerato che, a differenza di quelli di ruolo, non fruiscono della carta del docente “è opportuno – precisa la nota – che le istituzioni scolastiche attivino le verifiche delle effettive ed eventuali necessità motivate del personale docente a tempo determinato, da poter assolvere anche attraverso lo strumento del comodato d’uso”.

Viene al pettine il nodo irrisolto della carta del docente per gli insegnanti con contratto a tempo determinato, da tempo richiesto dai sindacati della scuola e che il Parlamento nei mesi scorsi stava quasi per approvare.

Riteniamo che sia giunto il momento per rimediare a quel vuoto normativo e, per una questione di equità tra gli insegnanti e di funzionalità per il servizio, prevedere, in qualche misura, in sede di conversione degli ultimi decreti legge l’estensione della fruizione della carta elettronica anche al personale docente con contratto a tempo determinato.