La curva dei contagi da Coronavirus in Italia non sembra arrestarsi. L'obbiettivo di Palazzo Chigi e del ministero della Salute è quello di evitare un nuovo lockdown nazionale. Lo stesso Giuseppe Conte non vorrebbe ritoccare il Dpcm dello scorso 3 novembre ma secondo il ministro Francesco Boccia invece, entro novembre dovrà essere messo tutto in sicurezza. Lui e il Ministro Speranza vorrebbero attuare un lockdown leggero tramite provvedimenti mirati degli Enti Locali.

Nuove misure restrittive entro domenica

Con la curva dei contagi che continua a salire in Italia, l'ipotesi di un nuovo lockdown nazionale non è poi così remota.

Tuttavia Giuseppe Conte continua a ribadire la sua idea: "Il lockdown nazionale va scongiurato". L'intento del Presidente del Consiglio è quello di non mettere in discussione il Dpcm varato lo scorso 3 novembre.

Nonostante il Premier resti fedele alla sua idea, l'aumento dei contagi continua a preoccupare l'Esecutivo. Lo stesso Conte si è dato un ultimatum: "Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell'altra". Senza smentire l'ultimo Dpcm, i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza starebbero invece facendo pressing per nuove misure restrittive da doversi emanare da parte dei presidenti di Regione e sindaci tramite nuove ordinanze.

Il "lockdown leggero" darebbe modo alle imprese e alle fabbriche di lavorare, ma al tempo stesso ridurrebbe l'apertura degli esercizi commerciali non necessari compresi i ristoranti e i bar.

In una delle tante videochiamate, Francesco Boccia ha affermato: "Entro novembre va messo tutto in sicurezza". Lo stesso Brusaferro ha affermato che con l'indice Rt sopra l'1,5 in un momento si passa in zona rossa.

E' scontro sulla scuola

La curva dei contagi in salita non ha escluso dal dibattito la scuola. Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina è contraria alla sospensione della scuola in presenza: "Rischiamo un disastro dal punto di vista psicologico e formativo".

Dello stesso parere è anche Vittoria Casa. Secondo quanto riportato dalla Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione la chiusura della scuola di ogni ordine e grado deve essere considerata una scelta estrema. Inoltre, Casa ha ribadito che negli istituti scolastici non ci sono focolai attivi.

Lucia Ciampi del Partito Democratico invece, ha chiesto un sacrificio anche agli alunni per evitare che il sistema sanitario arrivi al collasso: "L'apertura degli istituti scolastici sta aggravando una situazione difficile". Ad esprimersi anche il sindacato Anief che consiglia di riprendere con la didattica in presenza da gennaio.